Il fenomeno dei film che falliscono al botteghino, ma diventano cult

post-img

Il fenomeno dei film che falliscono al botteghino, ma diventano cult

Parliamoci chiaro: il cinema è un’industria crudele. Un giorno sei una produzione da 100 milioni con un cast stellare e il giorno dopo sei in fondo alla classifica dei peggiori incassi della settimana, schiacciato da un documentario sui gatti in lingua originale. Eppure… alcuni di questi poveri disgraziati trovano una seconda vita. Anzi, una rinascita. Come la fenice. Ma con popcorn e una maglietta con la faccia di Jeff Bridges sopra.

Ci sono film che sono nati per diventare cult. Solo che nessuno se n’è accorto all’uscita. Sono stati presi a calci dalla critica, ignorati dal pubblico, e affondati dal marketing. Ma il tempo – quel gran burlone – ha rimesso le cose a posto.

Quando floppare è un’arte

Sì, perché ci vuole talento a floppare con stile. A fare un film così incompreso, così fuori dagli schemi, che il mondo intero ti guarda perplesso… e poi qualche anno dopo ti trasforma in leggenda.

Il caso clamoroso: Blade Runner

Ridley Scott nel 1982 ci regala Blade Runner. Una bomba visiva, un noir futuristico, un capolavoro della fotografia e dell’atmosfera. E che succede? FLOP. Incassi miseri, critiche tiepide, pubblico confuso. “Ma perché non c’è azione? Dov’è l’esplosione?” diranno. Anni dopo, la gente si tatua i replicanti sulla schiena e lo studia a lezione di estetica.

Fight Club: vietato parlarne… ma tutti lo fanno

David Fincher sforna Fight Club. Ed ecco che il mondo impazzisce. Ma in senso sbagliato. La critica lo trova violento, il pubblico lo evita, e il box office… meh. Poi succede l’impossibile: DVD, passaparola, forum, Tumblr, gif animate. E Tyler Durden diventa filosofia di vita. Paradossalmente, il film che ci dice di non idolatrare i brand… diventa lui stesso un brand. Con la saponetta inclusa.

Il Grande Lebowski: ma che film è?

1998. I fratelli Coen ci regalano Il Grande Lebowski. Nessuno capisce nulla. Chi è questo Drugo? Perché c’è un sogno musicale con i bowling? E quella trama, esattamente… dov’è? Flop. Ma ecco che la gente comincia a citare “That’s just, like, your opinion, man”. E nasce la Lebowski Fest. Una vera e propria religione Dudeista. Ci rendiamo conto?

Donnie Darko: coniglio gigante, viaggi nel tempo e cervello fuso

Un film bizzarro, malinconico e incasinatissimo. Un cast giovane (Jake Gyllenhaal prima del boom), una colonna sonora da brividi. Ma al cinema? BOOM… nel senso negativo. Poi arriva il passaparola universitario, la VHS, i fan con i poster in cameretta, e diventa il simbolo del disagio post-adolescenziale anni 2000. E quel coniglio? Culto puro.

Scott Pilgrim vs. The World: nerd power incompreso

Edgar Wright firma uno dei film visivamente più audaci di sempre. Un fumetto che prende vita, una love story surreale, combattimenti alla Street Fighter e una soundtrack da urlo. Ma nel 2010 il mondo non era pronto. Al botteghino: bastonata. Poi i nerd crescono, Netflix lo rimette in circolo… e Scott diventa un eroe generazionale. Presto anche lui avrà una setta dedicata.

John Carpenter: il flop divino

Se esiste un regista che ha fatto del flop un’arte, è John Carpenter. La Cosa? Massacrato nel 1982, oggi è un capolavoro assoluto. Essi Vivono? Un film povero ma geniale, diventato manifesto politico-pop. Carpenter non solo floppava: floppava in anticipo di 15 anni.

Gli altri maestri del “fallisco ora, divento dio dopo”

  • David Lynch: chi ha capito Eraserhead al primo colpo mente. Eppure è cult.
  • Terry Gilliam: tra Brazil e La leggenda del re pescatore, ha firmato più flop-cult di quanti Oscar abbia vinto la Marvel.
  • Richard Kelly: Donnie Darko. Punto. Una sola hit, ma indimenticabile.
  • Edgar Wright: già citato, ma merita un bis. The World’s End è passato sotto silenzio… ora è gemma nascosta.

Perché succede?

1. Marketing disastroso
2. Pubblico disallineato
3. Tema troppo ahead of its time
4. Concetto troppo strano per la prima visione
5. Il mondo si rende conto troppo tardi che era un capolavoro
6. Reddit, TikTok, YouTube, Tumblr: la santissima trinità del culto

Conclusione? Il box office non sa nulla

Se un film fallisce, non significa che sia brutto. Magari è solo incompreso. Magari è un capolavoro in attesa. Magari tra 10 anni lo guarderai con gli amici e dirai: “Oh, ma questo è geniale!”. E loro ti risponderanno: “Sì, ma al cinema ci ha perso 40 milioni”.

Il culto è strano. Ma il culto è bello.

Chi Siamo

Rappresentiamo un gruppo libero di informazioni utili o di svago da poter consultare nel tempo libero. Su questo magazine puoi trovare notizie e curisoità, tool interessanti, e anche qualche piccolo passatempo.